Sant’Agostino e l’anello fiorentino

Guy de Fer (aka Guido Ferradini)
Lunghezza: 62 Km
Dislivello: 1000
Difficoltà: Media
Tipo di terreno: Strada
Traccia GPX: Visualizza / scarica

Abitare in una città in zona rossa nel periodo della pandemia è in generale una condanna a non pedalare, o a farlo sui rulli. Vero. Ma non a Firenze. Guy de Fer e Roger de Knoeien ci propongono un giro straordinario all’interno dei confini del Comune di Firenze, e una sfida oltre il “montemorelling”.

Nelle Conversazioni, Sant’Agostino scriveva: “ex malo bonum”: dal male, il bene.
La decisione del Governo di fare della Toscana una zona “rossa”, limitando la circolazione al solo comune di residenza penso sia una delle punizioni più atroci per un ciclista, specie per chi, come noi, ambisce a fare dell’ultracycling.

Ma si diceva, dal male il bene. Ecco che la frase ha spinto Roger De Knoieien (aka Corrado Casini) e il sottoscritto a cercare di disegnare un percorso all’interno del territorio comunale; Firenze nel nostro caso.
Ma questa sarebbe stata una sfida piuttosto facile. Firenze non ha un territorio fra i più vasti fra i comuni italiani, ma più che sufficiente.

Abbiamo così deciso di fare un percorso che prevedesse un migliaio di metri di ascesa, per realizzare almeno un montemorelling*, andando a toccare il confine nord a Pian di San Bartolo. Un’impresa neanche tanto difficile, perché le salite a Firenze non mancano davvero. Qui sotto il nostro anello.

Il giro è stato per così dire impreziosito da una deviazione in Piazza della Signoria, Piazza del Duomo e Piazza della Repubblica, attraversando Ponte Vecchio e Ponte Santa Trinita. Assolutamente ed irripetibilmente spettacolari nel lock-down.

Il Ponte Vecchio, senza turisti.

Highlights?

Le colline dietro Porta Romana, in completa solitudine.

L’attraversamento del vecchio abitato di Peretola. Irriconoscibile senza il solito traffico di persone ed auto.

L’incredibile salita di Corbignano, di cui ignoravo l’esistenza fino ad un mese fa e che ho percorso per 4 week end di fila. Attenzione perché le pendenze sono davvero impegnative (tanto che De Knoeien, alzandosi sui pedali, ha perso aderenza con l’asfalto ed è andato “per le terre”). In alternativa si può salire a Settignano dalla strada principale, Via D’Annunzio.

Le bici riposano dopo i durissimi muri di via di Corbignano

La sempre stupenda salita di Santa Margherita a Montici. Senza incontrare neanche un’auto. E con tante persone sorridenti a passeggiare. 

La scalinata di Piazzale Michelangelo in solitudine.

Il cupolone e Palazzo vecchio fanno da sfondo alla maglia FCC, indossata per l’occasione da Roger De Knoeien, che alcuni conoscono col nome di Corrado Casini.

Questo anello permette una serie pressoché infinita di deviazioni e costituisce solo l’ossatura di percorsi più o meno lunghi, più o meno ricchi di salite. Insomma, aveva ragione Sant’Agostino, anche dai brutti momenti si possono trarre doni meravigliosi.

* Se continuasse questa limitazione alla circolazione vorrei lanciare una sfida. Abbiamo totalizzato 1000 metri di dislivello, chiamiamolo montemorelling dato che raggiunge e supera l’altezza del monte più alto che guarda Firenze, Monte Morello. Considerato che allungare il percorso è fin troppo facile, 100 o anche 200 chilometri nel comune si fanno facilmente, la sfida potrebbe essere quella di totalizzare 2000 metri di dislivello nel comune di Firenze. Ma visto che l’importante è esagerare si potrebbe pensare a una sfida ancora più impegnativa: chi ne avesse il coraggio potrebbe cimentarsi con il Montblancing, che sarebbe il fratello povero (si fa per dire) dell’Everesting: scalare 4810 metri di dislivello all’interno dei confini del Comune di Firenze. 

Qualcuno raccoglie la sfida?

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