il primo budino

di Alessandro Bastida

Ci sono gli amanti delle salite, quelli delle discese e quelli che spingono forte in pianura. C’è chi preferisce il cornetto, chi la crostata, e chi non teme il bombolone alla crema. Ma il budino di riso mette d’accordo tutti. O no? Si apra il dibattito.
Ecco il primo appuntamento con Il budino di riso, la rubrica di Alessandro Bastida alla scoperta di strade, biciclette e pasticcerie.

Il budino di riso è un piccolo grande rito per noi ciclisti amatoriali.
È il piacere della breve sosta in un lungo percorso. E’ incastonato tra salite e discese. E’ un momento gustoso da condividere con i compagni di pedalata. Quando si assapora il budino di riso siamo rilassati, le endorfine da “malati di ciclismo” sono già in circolo e ci procurano già quel senso di appagante benessere. Così si scherza, si scattano foto, si raccontano aneddoti, talvolta si discute o ci si sfoga. Quasi sempre si riparte confortati.

Per scelta e per fortuna ho frequentato tanti gruppi di ciclisti, anche molto diversi tra di loro. Quelli, lenti e numerosissimi, che “più siamo e meglio è”, quelli veloci e aggressivi del “chi arriva ultimo paga per tutti”. Quelli selettivi del “pochi ma buoni”, quelli premurosi del “non si lascia indietro nessuno”, quelli indifferenti del “chi c’è c’è” e quelli più vintage del “si stava meglio quando si stava peggio”. In ciascuno di loro la consuetudine del budino di riso è una costante. Un denominatore comune che assume il tratto caratteristico e distintivo di chi esce in bici il sabato o la domenica mattina. Certo, ognuno ha le sue preferenze. I budini sono simili ma mai uguali, anzi.
Ho conosciuto veri e propri teoreti del budino di riso perfetto che pur di gustarlo assolutamente eccellente sono disposti ad allungare la strada di decine di chilometri. Sono loro che custodiscono gelosamente su Strava percorsi per veri e proprio luoghi di culto, pasticcerie che diventano come tappe di pellegrinaggi su due ruote.

A dire il vero c’è anche chi consuma il rito del budino alla partenza, prima di tutto. Come se fosse la cosa più importante. Non parleremo di loro, per noi il budino di riso è il percorso non la meta. E’ solo un pretesto per salire in sella o per visitare questa pagina. Il rito, come noto, è fatto di apertura e condivisione quindi ospiterà tutti i contributi di aneddoti che meritano di essere raccontati.

Proposte e suggerimenti possono essermi inviati qui.
Si consuma quando necessario, almeno una volta al mese.

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